martedì 30 novembre 2010

Vieni Via Con Me

Mi dicono che a quindici anni non puoi capire certe cose, che a quindici anni nessuno è capace di fare delle riflessioni profonde, e che nessuno riuscirà a impressionarti. Io non ci credo. Avevo quasi dato ragione a quelli che mi dicevano queste cose, almeno fino all'8 novembre 2010, data che segnerò nel calendario dei miei ricordi. Quel giorno è iniziato qualcosa che a mio parere solo in parte è finito lunedì scorso.
Vieni Via Con Me.
Spero che questo titolo rimanga nei libri di storia, comunque vadano le cose, qualunque strada prenda il futuro. Come esempio di resistenza, se i prossimi anni saranno male e corruzione; come esempio di speranza, se l'Italia si rimetterà in carreggiata.
C’è tanto di cui potrei scrivere su questa meraviglia che Fazio e Saviano han messo in piedi, ma sinceramente credo di non esserne in grado. Dovrei scrivere di tutto quello che è successo nel mio cervello e nella mia coscienza - che, lo ammetto, si stavano un po' addormentando nonostante i miei tentativi di non farmi fregare dal mondo. Dovrei scrivere di speranza, indignazione, risate, lacrime ed un milione di altre cose; non ci riesco. Posso semplicemente dire grazie.

Ringrazio immensamente Fabio Fazio e Roberto Saviano, insieme a tutti coloro che hanno lavorato per realizzare Vieni Via Con Me.Posso solo immaginare quanto sia stato difficile realizzare una trasmissione del genere, una trasmissione che per me rappresenta la vera televisione, quella buona, quella migliore.Quella che grida per coloro che non hanno voce.Quella che parla di ciò di cui si tace. Quella che dice la verità. Quella che fa ridere, sì, ma che fa anche piangere, o che fa semplicemente pensare; che, di questi tempi, non è poco.

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